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Oli minerali usati

Le filiere del riciclo in Italia

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Gli oli lubrificanti

L’utilizzo dei lubrificanti nel nostro Paese rimane sostanzialmente stabile da almeno 10 anni, pur con le oscillazioni legate a crisi o riprese congiunturali.

Il decennio precedente (2002-2012) aveva visto, per contro, una caduta dei consumi (di circa 1/3), soprattutto a causa del continuo miglioramento tecnologico che, sia nell’industria che, ancor più, nell’autotrazione ha consentito tempi di sostituzione progressivamente più lunghi.

La raccolta in Italia degli oli minerali usati

Nel corso del 2023 il tasso di raccolta è risultato superiore al 47% dell’olio immesso al consumo, con un totale raccolto di circa 183 kt. Il trend dei quantitativi raccolti negli anni ha subito le variazioni indotte dal mercato dei lubricanti finiti, registrando tuttavia, nell’ultimo decennio, comunque un lieve tasso di crescita.

In media ogni italiano genera circa 3 kg/anno di olio usato, in modo variamente distribuito nel territorio nazionale, con prevalenza al Nord.

Il recupero e il riutilizzo degli oli minerali usati

L’Italia è da sempre all’avanguardia in Europa dove una tecnologia via via migliore ha portato la qualità dell’olio rigenerato a coincidere con quella del lubrificante vergine da raffinazione del petrolio.

In Italia, nel 2023, il 98% dell’olio usato raccolto è stato avviato a rigenerazione, mentre la media Europea è attestata al 61%, destinando a combustione il restante 39%.

Delle 183 kt di oli usati raccolti nel sistema CONOU nel 2023, circa 180 kt sono state rese disponibili alle 2 imprese di rigenerazione della compagine consortile dotate in tutto di 3 impianti, dislocati al Nord in Lombardia, al Centro nel Lazio e al Sud in Campania, per una capacità installata complessiva di 249 kt.

Il trend dei quantitativi raccolti negli anni ha registrato tuttavia, nell’ultimo decennio, un lieve tasso di crescita: il tasso di rigenerazione, inizialmente ridottosi a causa del maggior recupero dell’olio da emulsioni (2004-2010) si è rapidamente risollevato agli attuali valori del 98%.

Il dettaglio della filiera nel Rapporto 2023

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