Il contesto europeo
Secondo i dati dell’EEA riferiti ancora al 2020 la quantità totale di rifiuti da costruzioni e demolizioni (C&D) generata nell’UE27 è stata pari a circa 333 milioni di tonnellate, il flusso di rifiuti più consistente nell’UE in termini di peso. La frazione minerale è la più rilevante dal punto di vista quantitativo e comprende calcestruzzo, mattoni, ceramica e piastrelle, gesso, materiale isolante, rifiuti edili misti, nonché massicciata dei binari e materiali di rivestimento stradale.
Secondo i dati più aggiornati Eurostat, il riciclaggio nel 2022 è l’opzione di trattamento predominante nella maggior parte dei paesi, in media l’80% di riciclaggio, a fronte dell’11% di backfilling e il 9% di smaltimento (discarica, incenerimento senza recupero di energia e altre forme di trattamento).
La produzione dei rifiuti da C&D in Italia
Secondo i dati ISPRA, i rifiuti da costruzione e demolizione (C&D) continuano a rappresentare il flusso di rifiuti più significativo a livello nazionale. Nel 2023, hanno costituito il 50,6% della quantità totale di rifiuti speciali prodotti dalle attività economiche.
Inoltre, la quantità di rifiuti da C&D è in costante crescita negli ultimi anni, superando i 61,6 milioni di tonnellate nel 2023, con un aumento dell’1,8% rispetto al 2022.
Il recupero dei rifiuti da C&D
Il recupero di materia ammonta complessivamente a circa 49,9 milioni di tonnellate (escluse le operazioni di colmatazione o backfilling), in crescita del 3,3% rispetto al 2022. I quantitativi recuperati includono i flussi esportati fuori dell’UE in conformità al Regolamento europeo sul trasporto transfrontaliero.
Il tasso di recupero si attesta, nel 2023, all’81% (la Direttiva 2008/98 aveva fissato l’obiettivo al 70% per il 2020) e sale all’81,6% se si considerano anche le operazioni di backfilling. La principale modalità di recupero della frazione minerale dei rifiuti da C&D è la produzione di inerti fini o grossolani per la produzione di calcestruzzo e per la costruzione di strade.
PER APPROFONDIRE




