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Spazzamento stradale

Le filiere del riciclo in Italia

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Il quadro nazionale

Secondo i dati ISPRA, si rileva che i quantitativi nazionali di rifiuti da spazzamento stradale avviati a recupero nel 2023 (498 kt) sono sostanzialmente in linea con l’anno precedente (499 kt) e rappresentano circa il 2,6% sul totale della raccolta differenziata in Italia.

Il Centro e Nord Italia, dove si concentrano la gran parte degli impianti di recupero, continuano ad avere le maggiori produzioni annue pro capite, con valori massimi raggiunti in Umbria (18,11 kg/ab.), Marche (16,93 kg/ab.), Valle D’Aosta (16,47 kg/ab.) ed Emilia-Romagna (13,26 kg/ab.).

I dati relativi alla raccolta differenziata dei rifiuti da spazzamento stradale nel periodo 2019-2023 mostrano, a livello nazionale, un andamento complessivamente stabile. Nonostante questa stabilità generale, si conferma un trend di crescita per la macro-area del Centro. Al contrario, nel 2023, la macro-area del Sud ha registrato una lieve flessione nella raccolta delle terre da spazzamento stradale, interrompendo così il trend positivo osservato nel biennio precedente.

La tecnologia e gli impianti sul territorio nazionale

Negli impianti in cui si realizza un effettivo recupero dei rifiuti da spazzamento stradale, con cessazione della qualifica di rifiuto (End of Waste), la tecnologia applicata per la rimozione dei contaminanti è basata sul processo di lavaggio “soil-washing”.

Le fasi principali del processo sono la selezione, il lavaggio, la separazione delle frazioni solide estranee e il recupero delle frazioni inerti. Il trattamento a umido (lavaggio) del rifiuto da spazzamento è la tecnologia che consente di recuperare le frazioni inerti, suddivise per classi dimensionali (sabbia, ghiaino, ghiaietto) e la frazione ferrosa, riducendo significativamente la quantità residua di rifiuto destinata a smaltimento.

In Italia sono oggi presenti 20 impianti dedicati al trattamento a recupero di materia dei rifiuti da spazzamento stradale, che adottano una tecnologia di lavaggio, così dislocati: 13 al Nord, 4 al Centro e 3 al Sud. Degli impianti esistenti la capacità autorizzativa varia da un minimo di 10.000 t/anno a un massimo di 70.000 t/anno, con una media per impianto di circa 30.000 t/anno.

La produzione di materie prime

Gli impianti di trattamento a umido dei rifiuti da spazzamento stradale sono in grado di ottenere frazioni avviate a recupero in media di oltre il 90% del rifiuto conferito.

La maggior parte del materiale recuperato è costituita da inerti, in percentuali che dipendono dalle caratteristiche merceologiche del rifiuto in ingresso, fino a oltre il 60%.

Le altre frazioni separate sono rappresentate dai fanghi disidratati (14% circa), scarti organici (13% circa) e dai sovvalli (8% circa).

PER APPROFONDIRE

La filiera nel Rapporto 2025

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