Il contesto europeo
Si stima che nel 2022 ogni persona nell’Unione Europea abbia consumato in media 19 kg di tessuti (un aumento rispetto ai 17 kg del 2019), suddivisi in 8 kg di abbigliamento, 6,6 kg di tessili per la casa e 4,4 kg di calzature. Nonostante il tasso medio di raccolta differenziata sia in lento aumento (+4,3% dal 2016), nel 2022 si attestava ancora sotto il 15%. Di conseguenza, circa l’85% dei rifiuti tessili domestici finisce nei rifiuti urbani indifferenziati, perdendo ogni possibilità di riuso o riciclo.
Questo ampio margine di miglioramento sarà favorito dall’introduzione dell’obbligo UE di raccolta differenziata dei tessili a partire dal 1° gennaio 2025. A ciò si aggiunge il problema che tra il 4% e il 9% dei prodotti tessili immessi sul mercato europeo viene distrutto prima dell’uso, per un totale annuo compreso tra 264 e 594 kt.
Il settore moda e tessile in Italia
La principale tendenza rilevata negli ultimi anni è che il calo di produzione del Made in Italy, sul fronte dell’immesso sul mercato dei prodotti tessili, sia compensato dall’incremento dell’importazione (l’importazione già da diversi anni domina il mercato interno, mentre il Made in Italy destina la maggior parte della sua produzione all’export).
Si stima che l’immesso sul mercato di prodotti tessili nel 2024 abbia raggiunto 1.413 kt. La quota maggiore è rappresentata dall’abbigliamento, che costituisce il 63,7% del totale (900 kt), seguito dai tessili per uso domestico con il 29% (410 kt).
La filiera dei rifiuti tessili in Italia
In Italia, la raccolta differenziata dei rifiuti tessili urbani, che include abbigliamento (Codice EER 200110) e prodotti tessili (Codice EER 200111), è obbligatoria per tutti i Comuni dal 1° gennaio 2022, in anticipo di tre anni rispetto all’obbligo imposto dall’UE. Secondo i dati ISPRA nel 2023 l’applicazione della norma non è ancora ottemperata su tutto il territorio italiano poiché la percentuale di Comuni italiani che risponde all’obbligo è pari all’81% del totale, con valori dell’84% al Nord, 82% al Centro e 74% al Sud.
Si evidenzia un trend di progressivo consolidamento del servizio, con quantità raccolte, come atteso, in costante aumento negli ultimi anni: nel 2023 la raccolta ammonta a 171,6 kt in aumento di circa il 7% rispetto alle circa 160,3 kt del 2022. I rifiuti tessili rappresentano circa l’1% sia di tutti i rifiuti urbani raccolti che di quelli avviati a riciclaggio.
PER APPROFONDIRE




